Ti sei iscritta ad un corso di yoga perché volevi essere una ballerina e te ne sei accorta a 35 anni?
Stai frequentando un intensivo sulle verticali perché vorresti essere un acrobata, ma non hai passato l’infanzia a fare esercizi sulle parallele?
Hai visto i video delle insegnanti di yoga californiane e ti sei convinta che il Vinyasa faccia dimagrire?
“Yoga chitta vritti nirodha”, yoga è la cessazione delle fluttuazioni della mente, quei mulinelli mentali che ci creano un sacco di problemi dando fuoco alle polveri delle emozioni che poi creano delle azioni che anche no.
Questa cessazione ci permette di aprire le porte alla percezione di non dualità fra osservatore e osservato, fra io e mio, fra tu ed io.
Questo stato mentale di chiara percezione di una essenza unica fra tutti i fenomeni esistenti, viene chiamato Samadhi, una concentrazione mentale che è una vera e propria realizzazione spirituale.
Questo è l’obiettivo finale dello yoga.
Ma noi non pretendiamo di arrivare fin lì!
Noi vorremmo anche solo riuscire a familiarizzare sufficientemente con le tecniche che ci permettono di gestire meglio emozioni quali rabbia e paura, di sviluppare un pò più di tolleranza, di affrontare bene la solitudine, per esempio.
E questo è possibile solo se ci addestriamo costantemente a riportare la mente al respiro, a percepire il corpo e le sue sensazioni, ad osservare i pensieri come fossero nuvole che passano e le emozioni cavalli imbizzarriti in cerca di rassicurazione.
Ultimamente invece mi sembra che lo yoga sia diventato un gioco di iperestensione muscolare ed equilibrismo osseo.
L’egotrip dei praticanti di yoga che affrontano il tappetino come fosse una competizione, non rientra in nessuno dei testi sacri dello yoga e della meditazione, di nessuna corrente filosofica……anzi, sì, ma come oggetto d’osservazione da scardinare e abbandonare.
Perché yoga è una ricerca per migliorare la propria mente e mantenere il proprio corpo in salute per avere più tempo per migliorare la propria mente.
“Yoga non è toccarsi le dita dei piedi, ma quello che impari durante la discesa”
Ed è una discesa lunghissima.
Lunghissima e interessantissima.